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IKEBANA
Ikebana e’ l’arte di creare composizioni floreali, ma e’ piu’ che mettere semplicemente fiori in un contenitore, e’ un’arte nello stesso senso in cui pittura e scultura lo sono. Ha una storia documentata, e’ supportata da articolate teorie, ed e’ correlata alla creativita’. In Giappone le composizioni floreali sono usate come decorazioni allo stesso livello delle pitture e di altri oggetti d’arte. E’ una forma d’arte ordinata, in cui la composizione e’ una cosa vivente nella quale natura e umanita’ si incontrano. E’ immersa nella filosofia di sviluppare la vicinanza alla natura.

Come per tutte le arti, l’ikebana e’ l’epressione della creativita’ nel rispetto di certe regole di costruzione. I materiali sono viventi: rametti, foglie, fili d’erba e germogli; tutto questo puo’ essere usato e perfino un’umile erbaccia puo’ ricevere un posto importante in una composizione. Centrale diviene la bellezza che scaturisce dalla combinazione di colori, forme naturali, linee aggraziate, e il significato latente nella forma generale della composizione. L’ikebana e’ percio’ molto piu’ di una semplice composizione floreale.

Dire che l’ikebana e’ un’arte completamente sviluppata non significa che sia esoterismo. Le piu’ grandi opere nel campo hanno la tendenza ad essere create dai piu’ abili esperti ma, come per la pittura e la scultura, c’e’ spazio per i dilettanti: chiunque abbia tempo e propensione puo’ acquisire tecnica sufficiente a creare delle belle composizioni. Tuttavia, come nelle altre forme artistiche, e’ necessario avere la padronanza di certe tecniche fondamentali prima di potersi cimentare nella creazione libera.
Al giorno d’oggi in Giappone ci sono molte scuole, ognuna con i suoi stili e diverse regole per la composizione. Nelle scuole piu’ tradizionali i tre gambi principali rappresentano il Paradiso, l’umanita’ e la Terra. Nell’ikebana gli spazi vuoti sono una parte essenziale della composizione: gli elementi, arrangiati asimmetricamente, ricevono importanza dagli spazi. Come risultato, una composizione ben fatta porta nella sua totalita’ uno stato di serenita’ e pace a chi la guarda.

Nata intorno al VI° secolo in Giappone come offerta religiosa nei templi buddisti, l’arte dell’ikebana divenne sempre piu’ popolare negli ambienti della classe aristocratica e dei samurai. Per raggiungere uno stato di pace dei sensi e di concentrazione prima di iniziare una battaglia, il samurai eseguiva sia l’ikebana che la cerimonia del te, per purificare cuore e mente.
Prima del XVI° secolo l’ikebana era gia’ considerato una pratica Zen, e molti specialisti di ikebana sentivano l’aspetto spirituale e zen di quest’are come preponderante. Nell’ikebana si trovava tranquillita’, e le composizioni aiutavano a “cogliere l’attimo” ed apprezzare cose della natura che venivano in precedenza considerate insignificanti. Non solo si diventa piu’ pazienti e si tollerano le differenze nella natura, ma si porta questa attitudine piu’ in generale anche con le altre persone. L’aspetto effimero dell’ikebana ci aiuta a non attaccarci alle creazioni materiali, ma ad amarle e rispettarle nel vero momento in cui esistono.
Gli ikebana si creano in silenzio, e anche il maestro parla meno possibile. Seguendo la tradizione giapponese, gli apprendisti imparano guardando e imitando, piuttosto che ascoltando. Qualche fiore, foglia, un vaso e il nostro essere interiore ci portano a raggiungere il silenzio e l’armonia tra la natura e noi stessi. Questa e’ la vera filosofia dell’ikebana.