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KINKI HṐGEN (IL DIALETTO DEL KANSAI)

Il termine Kinki hōgen fa riferimento all’insieme dei dialetti parlati della regione giapponese del Kansai, noti ai più come Kansai ben, dialetto del Kansai.
Il Kansai ben, in tutte le sue varianti locali, appartiene alla famiglia dei dialetti del Giappone occidentale, ed ha una storia più che millenaria. Sino alla metà del periodo Edo, infatti, il dialetto di Kinki è stato di fatto lingua ufficiale del Giappone occidentale, e gode ancora oggi di una influenza culturale e di una popolarità che sono secondi solo al dialetto di Tokyo, odierna lingua standard del paese.
Anticamente, pressoché ogni villaggio o nucleo abitativo della regione del Kansai aveva sviluppato ed adottato il proprio dialetto specifico, ben distinto da quello dei villaggi vicini. Negli ultimi due secoli, tuttavia, soprattutto a seguito dello sviluppo e diffusione dei mass media a livello nazionale, e come effetto dell’unificazione del Giappone sotto un governo unitario di stampo occidentale, l’enorme varietà di dialetti locali è stata in gran parte soppiantata, anche nel Kansai, dall’adozione del giapponese standard, evoluzione del dialetto di Tokyo.
Ancora oggi, tuttavia, il termine Kansai ben fa riferimento a circa una ventina di dialetti differenti; fra questi, i più conosciuti sono senz’altro i dialetti di Ṑsaka, di Kyōto e di Kōbe, e il dialetto di Banshū, zona sud occidentale della provincia di Hyōgo.

Il Kansai ben Oggi

Per mero numero di parlanti, diffusione a livello geografico degli stessi, e per effetto dell’influenza economica e culturale che grandi città quali Ṑsaka, Kyōto e Kōbe esercitano a livello nazionale, il Kansai ben è una realtà di primo piano nel contesto linguistico giapponese.
Se fino al periodo Edō, infatti, questo dialetto aveva goduto dello status di “lingua ufficiale”, è fra i periodi Taishō e Shōwa che radio e televisione contribuiscono a diffonderlo dalle regioni d’origine al resto del Giappone. E’ proprio nei tardi anni venti del secolo scorso che il Kansai ben, idealmente associato al dialogo comico detto manzai, scavalca i confini del Giappone occidentale e assume la sua fisionomia odierna. Proprio questo legame con la commedia di Ṑsaka, e questa grande diffusione sul territorio, fanno del Kansai ben una strumento linguistico privilegiato da scrittori e mangaka nel rappresentare personaggi particolari, giovanili ed anticonformisti. Inutile sottolineare che ancora oggi i comici e commediografi di Osaka, famosi in tutto il Giappone, contribuiscono a diffondere questo dialetto a livello nazionale ed internazionale.
Sarà anche per questa stretta relazione, e per il legame ideale costituitosi fra dialetto del kansai e commedia di Osaka, che i giapponesi originari del kansai sono spesso considerati più espansivi e socievoli rispetto ai connazionali delle altre regioni del paese, ed in particolare di Tokyo (sperando di non offendere gli abitanti di Tokyo!).
Gli stessi abitanti del Kansai provano per il proprio dialetto un forte senso di attaccamento, e ne hanno fatto un simbolo di identificazione comunitaria; ad un sondaggio commissionato da un periodico di Ṑsaka nell’ anno 2000, il 90% circa degli intervistati ha dichiarato di amare il proprio dialetto, ed al contempo il 70% ha dichiarato di preferirlo al giapponese ufficiale.

Per concludere, il Kansai ben è non solo il dialetto non ufficiale più diffuso in Giappone, ma esercita anche, per la sua centralità in ambito mediatico, una forte influenza sulle altre forme dialettali e addirittura sul giapponese standard. Soprattutto le giovani generazioni stanno contribuendo, con l’adozione di un’ampia gamma di vocaboli e locuzioni tipiche del parlato del kansai ( meccha, shindoi, kishoi, mukatsuku, yankii……) ad una sorta di “ufficializzazione di fatto” del dialetto in questione; un processo di affermazione, questo, che pare essere pienamente in corso ancora oggi.
Pieretti Claudio

BREVE APPENDICE DI AMBITO FONETICO-MORFOLOGICO
A livello morfologico Il dialetto Kansai è spesso caratterizzato dall’abbreviazione di desinenze e suffissi del giapponese standard; il corrispondente in dialetto Kansai dell’aggettivo omoshiroi (= interessante), ad esempio, è la forma abbreviata omoroi.
Lo stesso vale per le desinenze dei predicati: shiranai, forma negativa del verbo shiru (= sapere) verrà così abbreviata in shiran.

関西弁

NOTE: BEN signofica dialetto in giapponese. Di conseguenza, il dialetto dell’area del Kansai (Osaka, Kyoto...) e’ il KANSAI BEN, e allo stesso modo in Giappone il dialetto della regione Veneto si chiama in giapponese Venetoben.
Per chi ama i kanji: ben si scrive 弁 – lo stesso ideogramma della parola bentou (pranzo al sacco) e bengoshi (avvocato) – ma non ha niente a che fare con benjo (toilet) :)


Saluti [あいさつ]

Maido ookini
毎度おおきに。
Grazie
(come ありがとう)
毎度 maido = ogni volta
Spesso accorciato in おおきに
USO: Tutta l’area del Kansai
Moukarimakka?
儲かりまっか。
Come va?
[let. stai guadagnando?]
Deriva dalla parola
もうかる [儲かる]
(pagare / guadagnare)
USO: soprattutto Osaka
Bochi bochi denna
ぼちぼちでんなぁ。
Va bene
(let. Beh, cosi’ cosi’)
ぼちぼち cosi’ cosi’, un po’ alla volta でんなぁ- abbreviato da ですな/ね。
USO: soprattutto Osaka
Oideyasu.
おいでやす。
Benvenuto
(come いらっしゃいませ)
Piu’ gentile di いらっしゃい!!! Spesso usato dalle commesse
USO: soprattutto Kyoto

Altre espressioni comuni

Okan
おかん。
Madre
Standard: お母さん
USO: Osaka
Oton
おとん。
Padre
Standard: お父さん
USO: Osaka
Arahen
あらへん。
Non c’e’, non e’
(come ありません e ない)
へん puo’ essere usato alla fine della maggior parte dei verbi per farli diventare negativi
Sabu ibo
さぶいぼ。
Pelle d’oca
(per freddo o paura)
さぶ da さむい (freddo)
いぼ significa verruca
USO: KANSAI
Akan
あかん。
Non va bene, non farlo, vietato...
(come だめ)
USO: KANSAI
Donai
どない。
Come Standard: どう
USO: KANSAI
Ya
や。
Essere Forma di です
USO: soprattutto Kyoto

Scritto da Claudio Pieretti, laureando in lingua giapponese e collaboratore dell'associazione Ochacaffe'