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La scrittura della lingua giapponese

La lingua giapponese attuale è scritta utilizzando tre diversi tipi di caratteri: un alfabeto ideografico (i kanji) e due alfabeti fonetici sillabici (gli hiragana e i katakana).

Nota: questo sito contiene caratteri giapponesi codificati secondo lo standard Unicode; per la sua lettura è quindi consigliabile utilizzare un browser che sia in grado di visualizzarli correttamente (vedi a questo proposito il paragrafo Trucchi in questo sito).

Trascrizione delle parole giapponesi

La lingua giapponese è scritta utilizzando un alfabeto completamente diverso dal nostro, in parte ideografico ed in parte fonetico; tuttavia la pronuncia della parole giapponesi può essere rappresentata anche per mezzo del nostro alfabeto latino, che i giapponesi chiamano romaji (cioè letteralmente "caratteri di Roma").

Esistono principalmente due metodi di traslitterazione della lingua giapponese in caratteri latini:

  • il metodo Hepburn (che prende il nome dal missionario americano che lo ha inventato nel XIX secolo) è il metodo più comunemente adottato nei paesi occidentali perché si basa su una pronuncia delle lettere latine a noi più familiare (in linea di massima secondo tale metodo le consonanti vengono pronunciate come in inglese e le vocali come in italiano);

  • il metodo kunreishiki romaji è il metodo ufficiale giapponese di traslitterazione ed è quello più usato dai giapponesi stessi; esso si basa su una corrispondenza biunivoca tra lettere occidentali e scrittura in kana ma è meno intuitivo (per un occidentale) dal punto di vista della resa dei suoni; ad esempio secondo tale metodo le sillabe te, ti e tu vengono lette rispettivamente te, chi e tsu (secondo la notazione Hepburn).

In questo sito i termini giapponesi sono trascritti utilizzando unicamente il metodo Hepburn, che viene descritto più dettagliatamente nel seguito:

Consonanti:

k ha il suono della "c" gutturale di "cane"
g ha il suono della "g" gutturale di "gatto" (anche quando è seguita da "e" o da "i")
s ha il suono della "s" aspra di "sotto"
z ha un suono intermedio tra la "z" dolce di "zona" e la "s" dolce di "rosa"
j ha il suono della "g" dolce di "gelo" (anche quando è seguita da "a", "o" o "u")
ts ha il suono della doppia "zz" di "pazzo" (o più propriamente il suono del gruppo "ts" nella parola inglese "cats")
ch ha il suono della "c" dolce di "cena"
n si pronuncia generalmente come la lettera "n" in italiano; si pronuncia però "m" quando è seguita da "m", "b" o "p"
h è sempre fortemente aspirata (come la "c" in dialetto toscano)
f è leggermente aspirata
y si pronuncia come la "i" semivocalica di "ieri"
r ha un suono intermedio tra la "r" e la "l"; in alcuni casi (ad esempio, nella sillaba "ri" in inizio di parola) si pronuncia decisamente "l"
w si pronuncia come la "u" di "uovo"

Le consonanti doppie si pronunciano come in italiano.

Vocali

Come si è detto le vocali vengono pronunciate come in italiano (solo la u ha una pronuncia intermedia tra la u italiana e la u francese di flute) ma sono più brevi (in generale il giapponese viene pronunciato più velocemente dell'italiano).

 

Autore: Mario Carpino