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8 elementi tipici di una casa giapponese

L’architettura e gli interni delle case giapponesi sono unici al mondo e riflettono una concezione della quotidianità e degli spazi ben diversa dalla nostra. Molti elementi di tradizione millenaria sono ancora a tutt’oggi molto apprezzati e si possono trovare sia nelle case giapponesi moderne che nelle case occidentali degli amanti di questo stile.

In Giappone, l’abitazione è stata da sempre vista come una dimora temporanea, quindi le case venivano costruite con strutture in legno rivestite di paglia e carta di riso che sono materiali molto più leggeri e versatili rispetto alla pietra o il cemento. Altri elementi caratterizzanti delle case giapponesi sono lo stile minimalista con cui vengono arredati e la presenza di ampi spazi vuoti. Infatti il vuoto o Ma in giapponese, ha un forte valore simbolico. Il vuoto, inteso in termini sia di spazio che di tempo è visto come liberatorio perché permette la realizzazione di infinite possibilità. Si potrebbe scrivere un intero articolo al riguardo ma, stringendo, il Ma inteso in senso spaziale è l’assenza di confini che ci permette di muoverci liberamente, inteso in senso temporale è un momento di pace e meditazione che crea spazio nella nostra mente per riordinare i pensieri.

Vediamo quali sono i più comuni elementi di una casa giapponese:

1. Pavimenti di Tatami
I tatami sono delle spesse stuoie di paglia di riso ricoperte da un fitto intreccio di paglia di giunco. In Giappone si dorme su un sottile materasso di puro cotone chiamato futon che viene posto direttamente sul tatami. Questo è possibile perché le stuoie di tatami creano una base sufficientemente morbida ed elastica da poterci anche dormire sopra senza problemi alle articolazioni. Di giorno il materasso può essere arrotolato e riposto in un apposito armadio capiente per liberare spazio e utilizzare lo stesso ambiente per altri scopi. Il tatami ha inoltre ottime proprietà termoregolatrici, la sua superficie rimane fresca in estate e piacevolmente tiepido in inverno. Queste stuoie sono talmente comuni in Giappone che la grandezza di una stanza viene misurata da quante unità di tatami contiene. Naturalmente con una pavimentazione del genere, in Giappone è rigorosamente d’obbligo togliersi le scarpe quando si entra in casa e questo ci porta al secondo elemento della lista.

2. Genkan
Il genkan è una zona d’ingresso leggermente ribassata rispetto al resto della casa. Questa zona forma una sorta di disimpegno dove ci si toglie le scarpe prima di entrare negli ambienti interni della casa. Le scarpe possono essere riposte in un apposito armadietto chiamato getabako che deriva il suo nome dai geta, delle tipiche calzature di legno. Questa zona è considerata estremamente sporca e si evita accuratamente di pestarla con i piedi senza scarpe.

3. Pareti scorrevoli Shōji e Fusuma
In Giappone gli ambienti chiusi non sono graditi ed è inusuale dividere le stanze con pareti fisse, piuttosto, gli ambienti sia interni che esterni vengono suddivisi con delle pareti scorrevoli che possono essere spostate o addirittura rimosse a seconda delle necessità. Perfino le pareti esterne della casa sono realizzate in questo modo per poterle lasciarle sempre completamente aperte quando il tempo permette e chiuderle solo in caso di pioggia o vento forte. La differenza tra i fusuma e gli shōji è che i primi sono più pesanti e costituiti da una struttura di legno rivestita di tessuto. Questo tessuto non lascia intravedere ciò che si trova dall’altra parte e blocca anche il passaggio della luce. Le pareti shōji sono invece costituite da una struttura di legno che presenta una sottile griglia su tutta la sua superficie alla quale viene fissato un rivestimento di leggera carta di riso chiamato washi. Queste pareti sono traslucide e filtrano la luce diffondendolo dolcemente nell’ambiente. Questo permette di utilizzare la luce naturale del sole per illuminare l’interno della casa.

4. Engawa
Un engawa è una sorta di corridoio riparato da una larga tettoia che gira tutto attorno alla casa. Questa terrazza rappresenta da zona intermedia tra l’esterno e l’interno della casa, per evitare di creare un distacco troppo netto tra il mondo esterno e quello interno. Grazie a queste terrazze, infatti, le case si inseriscono con più armonia nell’ambiente circostante. In caso di maltempo, è comunque possibile chiudere anche l’engawa con apposite persiane. Con le persiane chiuse, questo corridoio assomiglia più a un passaggio segreto che circonda tutta la casa che, talvolta, può essere anche molto stretta.

5. Tokonoma
Un tokonoma è una zona sopraelevata in corrispondenza di una parete nell’ambiente dove si accolgono gli ospiti, magari per una cerimonia del tè. La sua funzione è esclusivamente estetica. Questa zona può essere decorata in maniera molto minimale con un dipinto sulla parete e al massimo una composizione ikebana o un kōro appoggiato sul tokonoma. È assolutamente vietato calpestare o sedersi su questa sopraelevazione. L’etichetta giapponese richiede inoltre che l’ospite più importante si sieda con la schiena rivolta verso il tokonoma in segno di rispetto, per non implicare che il padrone di casa stia sfoggiando questa decorazione in maniera esibizionistica.

6. Chabudai
I chabudai sono dei tavolini bassi attorno ai quali ci si siede su dei semplici cuscini zabuton. Tipicamente i chabudai si trovano nelle stanze con un pavimento di tatami ma attualmente si possono anche trovare anche in ambienti dove il pavimento è più rigido.

7. Kotatsu
I Kotatsu sono dei tavoli bassi come i chabudai ma presentano una stufa elettrica sotto il tavolo e sono rivestiti da una coperta futon che li avvolge su tutti i lati per meglio conservare il calore prodotto dalla stufa. Questi ingegnosi tavolini sono particolarmente richiesti nei mesi invernali dato che le case tradizionali non hanno muri che isolano la casa dalla temperatura esterna. Riscaldare tutta la casa avrebbe quindi un costo davvero esorbitante.

8. Ofuro
Un Ofuro è una tipica vasca da bagno di legno corta e profonda. Nelle case giapponesi, il wc si trova in una stanza separata rispetto al bagno. Il loro bagno è quindi più simile a una spa. Si tratta di un ambiente destinato unicamente al relax e alla pulizia. Quando la vasca viene riempita, viene poi utilizzata da tutta la famiglia prima di essere svuotata. Prima di entrare nella vasca, ogni membro avrà cura di lavarsi accuratamente in una doccia separata, posta vicino alla vasca.

Questa nostra piccola lista termina qui, anche se ci sono ancora molti altri aspetti di una casa giapponese di cui vi potremmo parlare, ma ce li riserviamo magari per i prossimi articoli. Per chi fosse interessato a portare un po di eleganza giapponese in casa propria, magari con un letto giapponese con il tatami o una divisione d’ambiente shōji, suggeriamo dare un occhio al sito Arpel Arredamenti Naturali che produce mobili giapponesi in legno massello proprio qui in Italia.